CHIRURGIA REFRATTIVA
Perchè ricorrere alla chirurgia refrattiva?
Le ragioni sono molteplici: estetiche, praticità nel praticare sport e molto spesso per una incapacità all’utilizzo di lenti a contatto che spesso possono essere molto spesse e dare una sensazione di pesantezza.
Di tecniche di chirurgia refrattaria ne esistono diverse, alcune utilizzano LASER sempre più sofisticati che agiscono sulla cornea, altre si affidano a LENTI INTRAOCULARI SPECIALI tutte però hanno come unico obiettivo la correzione dei difetti della vista: miopia; astigmatismo; ipermetropia; presbiopia per permettere al paziente di poter togliere gli occhiali.
Ma ora passiamo ad analizzare nello specifico le diverse tecniche.
LE TECNICHE
FEMTO-LASIK
La FEMTO-LASIK è una tecnica computerizzata molto avanzata nella chirurgia refrattaria che si avvale dell’utilizzo di due laser: il FemtoSecond laser e il Laser ad eccimeri.
Ma entriamo nello specifico analizzando i termini che la identificano: la parola LASIK sta ad indicare la procedura Laser-Assistited In situ Keratomileusis mentre FEMTO la tecnologia utilizzata ovvero il Femtolaser che ha come caratteristica la capacità di emettere una sequenza velocissima di impulsi luminosi piccolissimi con una precisione altissima. Nella FEMTOLASIK il femtolaser viene impiegato per creare il flap corneale che durante la procedura verrà sollevato, per mezzo di una spatola, permettendo di concentrare l’azione del laser ad eccimeri direttamente e con la massima precisione all’interno della cornea e quindi correggere il difetto visivo.
A chi è rivolta la FEMTOLASIK?
Il candidato a questo trattamento è valutato in base alle condizioni generali dell’occhio, dello spessore e curvatura della cornea. Una volta verificata l’idoneità del paziente la tecnica può essere eseguita su tutti i difetti refrattivi: miopia, ipermetropia e astigmatismi. I rischi che comporta la FEMTOLASIK comprendono una possibile secchezza corneale, che si risolve solitamente tra le 2 settimane e qualche mese e una riduzione temporanea della lacrimazione, risolvibile con gocce lubrificanti. Solo in rari casi si è assistito ad un indebolimento corneale dovuto ad un assottigliamento della parete della cornea, proprio per non incorrere in questo rischio l’analisi obiettiva dell’occhio è fondamentale in fase di valutazione del candidato.
PRK
La tecnica PRK (Photo Refractive Keratectomy) utilizza il LASER ad eccimeri che possiamo dire “rimodella” la curvatura corneale con una precisione di 1/3 di micron per ogni impulso emesso e permette una riproducibilità totale dopo averne rimosso la parte più superficiale chiedi di cosa o epitelio. La peculiarità del trattamento con questo laser permette di asportare con assoluta precisione i tessuti e seguire perfettamente la curvatura della cornea del paziente sottoposto alla procedura con la conseguenza di avere un trattamento personalizzato. Proprio questa specificità conferisce alla PRK il primato di tecnica più longeva, migliaia di interventi in Italia in oltre 30 anni di applicazione.
Indicazioni della PRK
La PRK è rivolta principalmente a pazienti che intendono correggere miopia ed astigmatismo, a tutti coloro che hanno una cornea sottile, E’ meno efficace al trattamento dell’ipermetropia.
I rischi riconducibili alla tecnica di PRK hanno una incidenza inferiore all’1% anche se come tutte le procedure chirurgiche laser esiste la possibilità dell’insorgenza di effetti collaterali transitori o permanenti come occhio secco o episodi di fotofobia risolvibili comunque in un paio di mesi successivi all’intervento.
Recupero visivo dopo PRK
Anche se la tecnica è semplice e poco invasiva il recupero visivo è legato alla rigenerazione dell’epitelio che inizia dopo circa 48-72 ore dalla procedura e che si ritiene perfezionato nell’arco di 10-15 giorni. Per tale motivo nei primi giorni dopo l’intervento l’occhio deve rimanere coperto da una lente a contatto morbida. Pur sottolineando la poca invasività della procedura a differenza di altre tecniche il fastidio post-operatorio può provocare la sensazione di un corpo estraneo ed episodi di fotofobia, tutto si risolverà comunque con la rigenerazione epiteliare.